10 aprile 2020

Una tragedia che non ci riguarda

Elena Basso

Solo quando la televisione trasmette qualche servizio strappalacrime l'opinione pubblica si ricorda che milioni di persone muoiono per fame. Ora che gli stati stanno spendendo migliaia di miliardi per fronteggiare la crisi causata dal coronavirus, c’è il serio rischio che l’Africa venga abbandonata a sé stessa nella terribile lotta contro le cavallette.


Normalmente le cavallette del deserto vivono una vita solitaria, ma quando piove tutto cambia: le uova rimaste inattive anche per anni si schiudono e gli adulti si riproducono a una velocità impressionante, tanto che ogni tre mesi la popolazione può aumentare di venti volte. È quanto è successo nel maggio 2018, quando un ciclone ha colpito la penisola arabica, seguito da un altro a ottobre. In soli nove mesi la popolazione di locuste era ottomila volte quella iniziale e ha iniziato a spostarsi a sud verso lo Yemen, il Corno d’Africa, il Kenya, il sud Sudan e l’Uganda, e a est fino al Pakistan, coprendo un quinto della superficie terrestre e compromettendo i raccolti di un decimo della popolazione mondiale. In Kenya sono stati avvistati sciami lunghi 60 chilometri e larghi 40, una superficie doppia di quella di Roma. 
Oggi sono 100 miliardi le cavallette che ogni giorno mangiano l’equivalente del proprio peso, ma la FAO prevede che, se non si interverrà, possano in breve tempo aumentare da 20 a 400 volte. Già a febbraio la FAO aveva lanciato un appello e una richiesta di aiuti internazionali per 70 milioni di dollari. Ne erano arrivati 21. Ora ne servono molti di più per prevenire la nascita di nuove generazioni di cavallette ed evitare una catastrofe umanitaria in un’area tra le più vulnerabili del pianeta.

1 commento:

  1. Ora il contenimento dell’invasione è reso ancora più difficile anche dalle misure imposte dai governi della regione per contrastare la diffusione del Covid-19. A causa delle restrizioni nei movimenti, della chiusura dei confini e del parziale lockdown, è più difficile raccogliere le informazioni necessarie per impostare azioni di contrasto efficaci, importare e distribuire insetticidi, formare personale che possa lavorare sul terreno in modo coordinato.
    La FAO stima che 20,2 milioni di persone stiano affrontando una grave insicurezza alimentare acuta in Etiopia, Kenya, Somalia, Sud Sudan, Uganda e Tanzania.
    Certo, mediaticamente fa più effetto il Coronavirus che una locusta; perchè il primo minaccia direttamente la nostra esistenza, la seconda no

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