6 febbraio 2020

Gridate “Mai più Gaza!”



Gideon Levy

Non c'è olocausto lì, solo apartheid. Nessun annientamento, ma una brutalizzazione sistematica di una nazione. Non Auschwitz, ma Gaza.
Il giornalista israeliano Gideon Levy critica l'ipocrisia dei leader mondiali che visitano Israele mostrando la loro solidarietà alle vittime di ottanta anni fa, mentre ignorano le vittime di oggi.

1944: una lettera da San Vittore



Mario Provasi

La mattina del 17 gennaio scorso una “pietra d'inciampo”, intitolata a Mario Provasi, deportato e ucciso a Mauthausen, è stata murata davanti alla sua abitazione. In quella occasione la nipote ha letto una sua breve lettera alla moglie, che riproduco col consenso dei familiari.

Una lettera da Caracas


“Quattro Presidenti, tre parlamenti e un colpo di scena”: inizia così la lettera inviata da un attento osservatore della vicenda venezuelana di cui ho già pubblicato alcuni commenti. I problemi restano, le condizioni di vita sono drammatiche, il blocco imposto dagli Stati Uniti strangola il paese, ma sul piano politico siamo passati dalla tragedia all'operetta.

La lezione laburista


Elena Basso

La lettura che molti politici e opinionisti “moderati” nostrani hanno dato della sconfitta laburista alle elezioni britanniche, secondo la quale un programma troppo radicale favorirebbe la destra, è contestata, con solide argomentazioni, dagli osservatori più attenti (tra gli altri Fabrizio Barca, https://www.avvenire.it/economia/pagine/la-lezione-inglese-per-la-sinistra-italiana)

TAV Torino-Lione: perché no


Piero Basso

Una recente indagine del movimento No TAV ha mostrato l'enorme sproporzione tra lo spazio riservato dai media ai sostenitori del progetto TAV Torino-Lione e ai suoi critici: mediamente il 90% e il 10%. Cercherò allora, per gli amici che fossero interessati, di presentare le ragioni, secondo me molto convincenti, dei No Tav, e di richiamare l'attenzione su un'avventura che dovremo pagare tutti, non solo i cittadini della Val Susa.

Taglio dei parlamentari: è un bene o un male?


Il 23 gennaio l’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione ha dichiarato legittima la richiesta di referendum sul testo di legge costituzionale recante “modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, quindi il prossimo 29 marzo saremo chiamati alle urne per esprimerci con un sì o un no al taglio dei parlamentari.
Anche se l'esito del referendum appare abbastanza scontato, vale comunque la pena di interrogarsi sulle conseguenze concrete di una tale riduzione, indipendentemente da quelle che possono essere le intenzioni dei sostenitori dei tagli.
Di seguito alcuni estratti del comunicato del comitato per il NO, costituito su iniziativa del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale.