26 aprile 2022

Perché la Russia non può essere processata

Richard Falk

In questi giorni negli Stati Uniti ci si interroga su come processare la Russia per crimini contro l’umanità. L’organismo deputato esiste già, ed è la Corte penale internazionale, alla quale gli Stati Uniti non hanno nessuna intenzione di aderire per timore di essere processati per i crimini da loro stessi commessi. In passato, come nel caso del Rwanda, avevano aiutato la Corte con mezzi finanziari, ma una successiva legge ne impedisce oggi qualsiasi contributo.
Da questa contraddizione prende le mosse Richard Falk, professore emerito di diritto internazionale all’Università di Princeton, già relatore speciale delle Nazioni Unite sulla Palestina, per allargare lo sguardo dal conflitto armato tra Russia e Ucraina al conflitto geopolitico tra Stati Uniti e Russia, nel quale “gli Stati Uniti sono l’aggressore tanto quanto nella guerra tradizionale lo è la Russia”.
Vi proponiamo ampi stralci di un suo intervento su
CounterPunch

Guerra e fame

[eb]

Forse – ci auguriamo - la guerra in Ucraina non ci porterà alla terza guerra mondiale, ma i suoi effetti stanno già devastando molte economie, in particolar modo quelle dei paesi più vulnerabili

Intanto nel mondo…

Mentre gli occhi dell’opinione pubblica rimangono puntati su quanto accade in Ucraina, molto accade anche nel resto del mondo. Purtroppo poche e flebili sono le notizie positive che ci fanno sperare che qualcosa domani andrà meglio

Gloria degli alpini o massacro nazifascista?

Con un solo astenuto, il Senato ha approvato la legge che istituisce il 26 gennaio, anniversario della sanguinosa battaglia di Nikolajewka, nella quale gli Alpini riuscirono ad aprire un varco nello schieramento sovietico consentendo così la ritirata ai resti dell'ARMIR, «Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini». Gli istituti storici si rivolgono al Parlamento chiedendo una data meno divisiva per celebrare la memoria degli Alpini


Appelli

Tanti sono i motivi per cui è importante, oltre che moralmente giusto, firmare una petizione. Può essere, per esempio, perché la propria firma ha un valore legale e può determinare l'adozione di particolari provvedimenti legislativi (è il caso, per esempio, dell’iniziativa dei cittadini europei contro il commercio con gli insediamenti illegali israeliani). Si può firmare per manifestare il proprio appoggio o il proprio dissenso nei confronti di un’iniziativa delle autorità (è il caso, per esempio, della protesta contro la sciagurata scelta del governo italiano di costruire, con i fondi europei, un’installazione militare nella zona protetta di San Rossore), o semplicemente per mostrare un sostegno morale a chi, in concreto, conduce questa o quella battaglia