26 aprile 2022

Appelli

Tanti sono i motivi per cui è importante, oltre che moralmente giusto, firmare una petizione. Può essere, per esempio, perché la propria firma ha un valore legale e può determinare l'adozione di particolari provvedimenti legislativi (è il caso, per esempio, dell’iniziativa dei cittadini europei contro il commercio con gli insediamenti illegali israeliani). Si può firmare per manifestare il proprio appoggio o il proprio dissenso nei confronti di un’iniziativa delle autorità (è il caso, per esempio, della protesta contro la sciagurata scelta del governo italiano di costruire, con i fondi europei, un’installazione militare nella zona protetta di San Rossore), o semplicemente per mostrare un sostegno morale a chi, in concreto, conduce questa o quella battaglia


Stop al commercio con gli insediamenti illegali in Palestina

L’Unione europea, pur considerando illegali gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati, consente i commerci con essi. Questa petizione, che ha valore legale e se si raggiungerà il numero di firme necessario obbligherà la Commissione europea a darne risposta, chiede che il commercio con gli insediamenti illegali israeliani sia definitivamente messo fuorilegge.


Julian Assange non deve essere estradato

In un momento in cui si glorificano i valori di democrazia e libertà dell’Occidente, la Corte suprema inglese ha negato il ricorso dei difensori di Julian Assange, che chiedevano che non venisse estradato negli Stati Uniti. Ora manca solo la ratifica della ministra degli interni Patel. 
Segnaliamo due appelli che chiedono che Julian, colpevole di aver documentato le uccisioni di civili compiute dall’esercito statunitense in Iraq, torni a essere un uomo libero.


Giustizia per i curdi!

I curdi sono un popolo del Medio Oriente che vive diviso in quattro paesi, Turchia, Irak, Iran e Siria, a seguito degli accordi tra Francia e Inghilterra per la spartizione del Medio Oriente all’indomani della prima guerra mondiale.
Negli ultimi decenni è andato affermandosi, nella numerosa comunità curda di Turchia e nella diaspora, un partito progressista, il PKK (partito dei lavoratori del Kurdistan), noto in Europa soprattutto per il suo impegno a favore della parità tra uomo e donna.
Oggi il PKK ispira, in Turchia, il partito progressista HDP che, malgrado una dura repressione governativa, gode di un notevole consenso; in Siria il PKK ha condotto una lotta vittoriosa contro l’Isis, così come nel Nord dell'Irak, dove è stato determinante per realizzare corridoi umanitari che hanno consentito di salvare migliaia di yazidi.
Nel 2002, su richiesta della Turchia, l’Unione europea ha inserito il PKK nella lista delle organizzazioni terroristiche. Ci sono voluti quasi vent'anni perché finalmente, nel 2018, la Corte europea di Giustizia stabilisse che il PKK è stato ingiustamente incluso in questa lista.
Il Consiglio dell’Unione europea non ha ancora rispettato questa decisione e per questo molti intellettuali europei, americani e di altre aree del mondo lanciano un appello affinché il PKK sia cancellato dalle liste delle organizzazioni terroristiche, perché solo con i negoziati fra Turchia e tutte le parti curde, compreso il PKK, si potrà trovare una soluzione pacifica e duratura alla questione curda.

Per firmare:
https://www.change.org/p/consiglio-dell-unione-europea-giustizia-per-i-curdi


Diciamo no a questo scempio! 

La bellissima riserva naturale di San Rossore rischia a breve di essere stravolta per la costruzione di una base militare. Qui il Governo, in pieno slancio bellicista, ha infatti deciso di costruire una caserma utilizzando i fondi del PNRR. Non solo si vuole stravolgere una perla del nostro patrimonio ambientale che da oltre quarant’anni è area protetta ma per farlo si vogliono utilizzare parte di quei fondi che dovrebbero essere utilizzati per progetti votati alla sostenibilità e alla transizione ecologica. 


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