10 aprile 2020

Il giorno che i nazisti persero la guerra

Il 9 agosto 1942, nella Leningrado assediata, venne eseguita la Sinfonia n. 7 di Šostakovič. La scelta della data non era casuale: lo stesso giorno i tedeschi intendevano occupare la città. Sulla Pravda lo scrittore Aleksej Tolstoj  la definì la "vittoria dell'uomo sulla bestia".


Dmitrij Šostakovič iniziò a comporre la Sinfonia N. 7 “Leningrado” nel settembre 1941 quando intorno alla città sulla Neva si chiudeva l’anello del blocco. In quei giorni, il compositore chiese di essere inviato al fronte. Invece venne mandato con la sua famiglia a Mosca e poi a Kujbyšev dove il 27 dicembre terminò la sinfonia.
La prima della sinfonia ebbe luogo il 5 marzo 1942 a Kujbyšev. Il successo fu tale che il giorno successivo una copia della partitura fu recapitata a Mosca in aereo. La prima esecuzione a Mosca si tenne il 29 marzo 1942.
I maggiori direttori d’orchestra in America chiesero di inviare urgentemente negli Stati Uniti quattro copie della musica della “Sinfonia N. 7” di Šostakovič e la registrazione su pellicola dell’esecuzione della Sinfonia in Unione Sovietica. La stessa richiesta giunse dall’Inghilterra.
La partitura della sinfonia fu inviata negli Stati Uniti con un velivolo militare e la prima esecuzione della Sinfonia “Leningrado” a New York fu trasmessa dalle radiostazioni di Stati Uniti, Canada e America Latina. La ascoltarono circa 20 milioni persone.
Nella Leningrado sotto assedio aspettavano con particolare impazienza la “loro” Sinfonia N.7. Il 2 luglio 1942 il ventenne pilota tenente Litvinov sotto il fuoco continuo dei cannoni tedeschi, consegnò nella città sotto assedio farmaci e quattro volumi di spartiti con la partitura della Sinfonia N.7. 

Ma quando Karl Eliasberg, direttore capo del Radio Comitato dell’Orchestra Sinfonica di Leningrado aprì il primo dei quattro quaderni della partitura, si incupì: anziché le solite tre trombe, tre tromboni e quattro corni in Šostakovič c’era due volte tanto. Aveva aggiunto anche i tamburi! Inoltre, Šostakovič aveva scritto sulla partitura: “La partecipazione di questi strumenti nell’esecuzione della Sinfonia è obbligatoria”. E “obbligatoria” scritto in grassetto sottolineato. Divenne chiaro che con i pochi musicisti che ancora rimanevano nell’Orchestra, la Sinfonia non si poteva eseguire. 
Dopo l’ inverno di carestia del 1941 nell’Orchestra erano rimaste solo 15 persone quando ne era richiesto più di un centinaio. Dal racconto di Galina Leljuchino, flautista dell’ Orchestra composta durante l’assedio: “Per radio annunciarono che tutti i musicisti erano invitati a partecipare. Era difficile camminare. Avevo lo scorbuto e i piedi mi facevano davvero male. All’inizio eravamo in nove, ma poi arrivarono più persone. Trasportarono su una slitta il direttore Eliasberg, perché era debole a causa della fame. Convocarono anche gli uomini dalle linee del fronte. Invece delle armi dovettero prendere in mano strumenti musicali. La Sinfonia richiedeva notevoli sforzi fisici, soprattutto le parti dei fiati — un carico enorme per la città dove già era difficile respirare.” Eliasberg trovò il batterista Žavdet Ajdarov in un obitorio, dove notò che le dita del musicista si muovevano leggermente. “Sì, è vivo! “. Barcollando per la debolezza, Carl Eliasberg visitò gli ospedali in cerca di musicisti. Dal fronte trascinarono i musicisti: un trombonista dalla compagnia mitragliatrice, un suonatore di corno dal reggimento antiaereo. Un violista fuggì dall’ospedale, un flautista fu portato su una slitta, aveva perso le gambe. Il trombettista arrivò con gli stivali di feltro, nonostante fosse estate: i piedi gonfi a causa della fame non entravano in altre scarpe.
Il clarinettista Victor Kozlov ricordò: “Alla prima prova, alcuni musicisti non furono fisicamente in grado di salire al secondo piano, ascoltarono di sotto. Talmente tanto erano stati tormentati dalla fame. Ora è impossibile persino immaginare un tale svuotamento. Le persone non potevano stare sedute, per quanto erano ridotte pelle e ossa. Dovettero stare in piedi durante le prove.”
Il 9 agosto 1942  nella Leningrado sotto assedio La Grande  Orchestra Sinfonica eseguì la settima sinfonia di Dmitrij Šostakovič. Il giorno della prima esecuzione fu scelto non accidentalmente. Il 9 agosto 1942 i tedeschi avevano l’intenzione di occupare la città — stavano addirittura preparando gli inviti al banchetto nel ristorante dell’hotel “Astoria”.
Il giorno dell’esecuzione della sinfonia tutte le forze dell’artiglieria di Leningrado furono gettate nelle postazioni nemiche. Nonostante le bombe e gli attacchi aerei, nella Filarmonica erano stati accesi tutti i lampadari. La sinfonia fu trasmessa alla radio, così come dagli altoparlanti della rete urbana. La ascoltarono non solo i residenti, ma anche le truppe tedesche che assediavano Leningrado, le quali credevano che la città fosse praticamente morta.
Dopo la guerra, due ex soldati tedeschi, che avevano combattuto nei pressi di Leningrado, rintracciarono Eliasberg e gli confessarono: “Allora, il 9 agosto 1942, ci rendemmo conto che avremmo perso la guerra.”

Qui l’articolo originale https://bit.ly/3bGlc7k e un brano della sinfonia eseguita da Šostakovič https://bit.ly/3dD9rk5 

(Ringraziamo Giuseppe Giolitti per la segnalazione)

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