3 febbraio 2021

Appelli: perché è importante firmare

Tutti noi siamo quotidianamente bersagliati da richieste di aderire a questo o quell'appello, invariabilmente concluse da un “Firma con un solo clic”. Qualche volta è proprio l'estrema facilità del gesto che ci viene richiesto che può indurci a non firmare un testo con cui pur ci troviamo d'accordo, pensando che un semplice clic non basta certo a cambiare le cose. Uno probabilmente no, ma tanti forse sì, e comunque credo che ci siano altri motivi per cui è importante firmare. Cerco di esprimerli nelle righe che seguono.


Alla fine degli anni '40 si sviluppa in tutta Europa il movimento dei partigiani della pace, di ispirazione comunista, ma che nell'Europa appena uscita dalla guerra suscitava simpatie ben al di là della sinistra. Io mi attivo per raccogliere firme in calce all'«appello di Stoccolma» per la messa al bando di tutte le armi atomiche, ma nutro qualche dubbio sull'effettiva efficacia che i milioni di firme raccolte potranno avere sui leader delle potenze mondiali. Ne parlo a mio padre e non ho mai dimenticato la sua risposta: le firme non sono tanto rivolte a far cambiare opinione ai potenti, ma servono perché chi firma si senta coinvolto e protagonista, e domani si ribelli al governo che non si cura minimamente dell'opinione dei suoi cittadini.
A settanta anni di distanza quelle ragioni sono ancora valide? E come può un semplice  clic lanciato dalla tua confortevole poltrona avere lo stesso effetto di una firma ottenuta mediante un confronto dialettico, talvolta anche vivace, tra l'attivista e il cittadino? Io credo che quelle ragioni sono ancora valide, e che anche un semplice clic testimonia che hai letto l'appello, hai preso coscienza dell'esistenza di un problema, hai scelto da che parte stare.
Ma la tua firma può fare qualcosa di più: soprattutto se è apposta in calce a una richiesta di solidarietà verso chi sta lottando per sostenere i propri diritti, o per difendere la natura, o per salvare dei posti di lavoro, dice che in questa lotta non sei solo, ma è conosciuta e vista con simpatia in un paese lontano. E la controparte, spesso una multinazionale firmataria di nobilissimi “codici di condotta” quasi mai rispettati, sa di non potersi spingere troppo oltre quando la realtà di sfruttamento degli uomini e della natura comincia a essere nota e contestata non solo nei luoghi dove viene praticata, ma nella parte ricca del mondo, dove siamo noi, potenziali clienti di queste aziende.
Ci sono poi anche casi in cui la tua firma ha un valore legale, come nel caso dell'ICE, l'iniziativa dei cittadini europei, importante strumento di democrazia partecipativa all'interno dell'UE, grazie alla quale un milione di cittadini provenienti da almeno un quarto degli Stati membri può sottoporre alla Commissione una proposta che la Commissione è obbligata a discutere.
Nelle righe che seguono presentiamo ben cinque appelli, e spero che a tutti vorrete rispondere non facendo mancare la vostra adesione: due riguardano le martoriate popolazioni del Medio Oriente, quelli che fuggono dalla fame e dalla guerra e sono respinti alle nostre frontiere, e quelli che saranno presto costretti a fuggire dal loro paese, lo Yemen, tra le bombe che continuiamo a vendere agli aggressori e il blocco agli aiuti umanitari.
Un altro appello chiede l'adesione a un'iniziativa dei cittadini europei contro le speculazioni sui vaccini anti-covid, e un altro ancora chiede la liberazione del giornalista Julian Assange, “colpevole” di aver rivelato le atrocità commesse dai militari americani in Irak, mentre l'ultimo ci riporta a una dimensione più domestica, chiedendo di salvaguardare un vecchio edifico industriale della periferia sud di Milano.

Assange
Alla vicenda del fondatore di Wikileaks, attualmente in carcere in Gran Bretagna e minacciato di estradizione negli Stati Uniti è dedicato un post nelle pagine successive.
Qui l'appello per la sua liberazione: http://chng.it/XvSqvzxNJH

Rotta balcanica
Alle tragedie che da anni si consumano, nell'indifferenza quasi generale, lungo la rotta balcanica, di cui solo recentemente si comincia a parlare, è dedicato un post successivo.
Le associazioni che da anni si occupano di sostenere le persone intrappolate alle frontiere dell'Europa, oggi riunite nella rete RiVolti ai Balcani, chiedono di firmare e diffondere questa petizione perché siano trovate soluzioni immediate e a lungo termine per un effettivo sistema di accoglienza e protezione dei rifugiati. https://www.change.org/p/bosnia-si-fermi-lo-scacchiere-della-disumanità 

Vaccini
Alla vergogna degli accordi segreti tra governi e multinazionali del farmaco è dedicato un post nelle pagine che seguono.
Oggi, come cittadini europei, abbiamo la possibilità di far sentire la nostra voce per ottenere la proprietà pubblica sui vaccini e perché la pandemia non sia generatrice di nuovi profitti. Cliccando su www.noprofitonpandemic.eu veniamo reindirizzati al sito dell'iniziativa europea (in italiano).

La fabbrica, simbolo di Milano
Le città si trasformano, ma la loro anima affonda nella loro storia, che per Milano significa fabbriche, in gran parte posizionate attorno agli scali ferroviari.
Ed è vicino allo scalo di Porta romana, su cui c’è il progetto di costruire un villaggio olimpico, che si trova un edificio simbolo della Milano industriale, immortalato da Gabriele Basilico nel suo lavoro di documentazione fotografica Milano ritratti di fabbriche.
Il gruppo Forme urbane, insieme alla cooperativa Cascina Cuccagna, lanciano un appello per la conservazione di questo edificio simbolo del lavoro e dell’industria milanese e propongono di dedicarlo alla memoria di Gabriele Basilico.
Per adesioni scrivere a cuccagna.milano@yahoo.it indicando nome e cognome e un recapito telefonico.

Yemen
Con una firma, Trump ha appena condannato alla fame centinaia di migliaia, se non milioni, di donne, uomini e bambini innocenti.
La sua decisione di designare come gruppo terrorista la milizia che controlla lo Yemen settentrionale in pratica proibirà la distribuzione di alimenti e medicine essenziali in un Paese in cui quasi l'80% della popolazione, tra cui 12 milioni di bambini, ha bisogno di assistenza umanitaria urgente.
L'unica speranza è che il nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden annulli velocemente l'atto finale di Trump. Biden aveva promesso che avrebbe aiutato a mettere fine alla guerra nello Yemen, e un forte appello da tutto il mondo può spingerlo ad agire subito e salvare milioni di persone dalla fame.
https://secure.avaaz.org/campaign/it/trumps_murderous_final_act_rb_loc/?


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