5 settembre 2020

Pandemie e bufale

Roberto Fieschi

La pandemia di COVID-19 ha messo in evidenza, ove ce ne fosse stato bisogno, il livello di ciarlataneria che caratterizza certa informazione. Se ciò si è reso possibile è perché la credulità è diffusa su larga scala. E questo avviene in parte perché ancora troppa è la carenza dei principi scientifici basilari nella cultura media


Il metodo scientifico – rilevazione dei fatti, sperimentazione di verifica, argomentazione basata sulla statistica e sulla logica (ciò che Galileo definiva “le sensate esperienze e le necessarie dimostrazioni”) – non sempre ha avuto successo nel caso COVID-19.
Ciò ha reso possibile che bufale e fantasie venissero accolte acriticamente, senza distinguere tra ciò che è scientificamente vagliato, o vagliabile, e ciò che viene proposto anche in maniera assertiva senza le necessarie argomentazioni.
Da qui la fuga verso due comportamenti opposti: da un lato la negazione del male stesso – vedi il furibondo Vittorio Sgarbi – dall’altra la convinzione che il male sia scaturito da complotti di portata mondiale, con l’insinuazione che il virus stesso sia stato addirittura creato ad arte in laboratori cinesi.
Quanto all’obbligo della quarantena c’è chi l’ha interpretato come una prova generale, da parte di poteri non identificati, della riduzione dei cittadini in stato di schiavitù.
Internet, anche sul COVID-19, è un misto di enciclopedia e accurate informazioni, e di spazzatura. Distinguere tra scienza e affabulazioni insensate e nocive non è facile, così che spazzatura e bufale si diffondono facilmente, creando false convinzioni che possono essere dannose.
Una delle ragioni alla base di questa situazione sta nel fatto che se quanto leggiamo ha un forte contenuto emotivo, siamo facilmente disposti ad accettarlo acriticamente.
Il Professor David Rand ha scritto recentemente su Time: “Emotion makes people less discerning”, e una ricerca del MIT di due anni fa ha mostrato che le fake news su Twitter si diffondono più velocemente delle notizie vere; le balle sono più intriganti della verità; possono stimolare paura, disgusto, sorpresa.

In rete si trovano esaurienti informazioni sulle fake news che riguardano il Covid-19, sui rischi, le cure, i complotti; alcune sono quasi divertenti. Alcuni esempi:
[…] Un complottista statunitense, David Zublick, ha diffuso la tesi che “è un’arma per il controllo della popolazione”.
Un complottista francese ha sostenuto che la tecnologia 5G dei telefoni cellulari trasmette l’infezione e indebolisce il sistema immunitario. […] I I virus dialogherebbero tra loro sfruttando le linee degli smartphone.
Per prevenire l'infezione si suggeriscono i rimedi più vari: diete a base di peperoncino piccante, e soprattutto di aglio; gargarismi con la candeggina; assunzione di antibiotici […].
Altre fake news pretendono che il contagio si trasmetta per via alimentare o attraverso le punture di zanzara, e che la trasmissione sia favorita dalla barba e dal vaccino antinfluenzale.
[...] ed è opportuno mettere la mascherina, anche se non lo si fa volentieri. Resta, però, l’ottimismo di fondo: “Il coronavirus scomparirà”.
Trump ha ignorato sistematicamente gli scienziati, la scienza, i fatti, i dati epidemiologici e qualsiasi evidenza scientifica sull’efficacia delle politiche di contenimento della pandemia. Dopo lo scoppio dell’epidemia è finito ai primi posti della classifica mondiale delle bufale sul coronavirus creata dalla BBC [1]

Già all’inizio della pandemia l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in guardia dalla proliferazione di falsità. Ma che fare quando la fonte è politicamente autorevole?
I nervi di Donald Trump vacillano sotto i colpi che il coronavirus continua a infliggere agli Stati Uniti, dove l’epidemia prosegue la sua corsa diffondendosi anche nelle aree rurali. Il Presidente degli Stati Uniti accusa l’OMS di aver aiutato la Cina a nascondere le informazioni sulle origini del virus. Secondo Trump, il coronavirus è stato sviluppato artificialmente in un laboratorio di Wuhan all’interno di un programma di guerra biologica.
Dopo aver a lungo minacciato di ritirare i finanziamenti all’Oms, Trump ha formalmente notificato al Congresso e all’Onu l’uscita degli Stati Uniti dall’organizzazione.
Durante una conferenza stampa ha proposto l’esposizione massiccia ai raggi ultravioletti e iniezioni di disinfettante. L'intera comunità scientifica, insieme ai due massimi responsabili per la lotta al coronavirus, Anthony Fauci e Deborah Birx, hanno definito queste proposte irresponsabili e pericolose.

Nel giorno in cui l’epidemia di coronavirus torna a fare più di mille morti negli Stati Uniti – non accadeva dal 9 giugno - Donald Trump fa dietro front: la situazione “peggiorerà ancora – dice - prima di migliorare”;

[1] https://www.bbc.com/news/av/52299689/coronavirus-false-claims-by-politicians-debunked

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