Giornalista e politico Chiesa era noto al grande pubblico per le sue corrispondenze da Mosca per i telegiornali RAI. A Mosca fu inviato per la prima volta nel 1980 dall’Unità per seguire le Olimpiadi e vi rimase per venti anni, come corrispondente prima dell'Unità e poi della Stampa, intessendo relazioni a tutti i livelli nella capitale moscovita e diventando uno dei corrispondenti occidentali più informati sulla politica sovietica.
Dopo aver pubblicato molti libri sull’Unione sovietica e sulla Russia partecipa alla fondazione del “World Political Forum”, presieduto da Michail Gorbaciov.
Nel suo intervento al convegno del 25 aprile, ha affermato: «Il fatto che si voglia distruggere Julian Assange vuol dire che anche noi, noi tutti, saremo imbavagliati, oscurati, minacciati, impossibilitati a capire cosa succede a casa nostra e nel mondo. Questo non è il futuro, è il presente». Parole che hanno trovato una rapida conferma: Youtube, subito dopo lo streaming del convegno, ne ha oscurato il video perché, si legge, “Questo video potrebbe essere inappropriato per alcuni utenti”.
Pochi i miei rapporti con Giulietto Chiesa, ma mi piace ricordarne la figura di vero giornalista di inchiesta: curioso, attento e approfondito nelle sue indagini.
L'ho conosciuto negli anni '70 nella casa di Santa Margherita di una comune amica, la signora Linda Giacomoni, di cui ero ospite con la mia futura moglie, mentre Chiesa era responsabile per la zona del Tigullio del PCI.
L'ho rivisto durante un viaggio a Mosca, e in un paio di incontri è riuscito a darmi un quadro completo dell'evoluzione in corso, affidandomi alcune pagine di un suo manoscritto per il suo editore italiano.
Da allora non ho più avuto occasione di incontrarlo, ma ho seguito con interesse i suoi interventi su Pandora TV, apprezzandone sempre, anche se non sempre condividendo sino in fondo, le sue analisi sempre molto approfondite e intellettualmente stimolanti.
Giulietto Chiesa è stato sicuramente un buon giornalista. Certo è che ha visto e denunciato il marcio proveniente da una sola parte. Non mi pare possa lasciare una grande traccia.
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