15 giugno 2011

La mela avvelenata

Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha presentato la "sua" giunta: una novità assoluta per la massiccia presenza di donne e di giovani. Al di là della stima personale che ho per i pochi assessori che conosco, ritengo fuorviante esprimere giudizi a priori, anche positivi, e che è meglio, nei limiti delle possibilità di ognuno di noi, collaborare con questa amministrazione comunale per aiutarla ad affrontare e risolvere positivamente i molti problemi che ci stanno davanti. A cominciare da due frutti avvelenati lasciati dalla giunta di destra, clamorosamente battuta nel voto di maggio: il costo di Expo 2015 e la kermesse sionista inaugurata in piazza del Duomo


Expo 2015 è già costata cara ai milanesi, e ha prodotto quasi nulla, a parte le liti per le poltrone e i continui tagli alle opere pubbliche promesse (penso in particolare alle linee metropolitane che non saranno pronte nel 2015). Più ancora ci costeranno i terreni di Expo: potevano essere espropriati, anche solo temporaneamente, potevano essere acquistati a un prezzo inferiore a quello scelto da Formigoni e Moratti (più dal primo che dalla seconda) messisi d'accordo proprio alla vigilia dell'insediamento del nuovo sindaco (e di un prezzo inferiore aveva parlato l'ex-assessore Masseroli in aprile). Per aiutarci a capire a chi profitterà questa scelta (si parla tanto dei Cabassi, ma il proprietario della maggior parte dell'area è l'Ente Fiera, controllato da CL), e chi pagherà il conto - i cittadini tutti attraverso una cementificazione spinta di un'area ad alto rischio inquinamento, per la vicinanza degli impianti petroliferi di Pero-Rho, riporto stralci di due articoli, di Teresa Monestiroli su Repubblica e di Gianni Barbacetto sul Fatto Quotidiano, oltre ad un appello della Fondazione Perini perché siano ascoltati i cittadini.
L'altro tema caldo è l'esposizione "Israele che non ti aspetti" in piazza del Duomo, voluta dal governo di Israele e dalle giunte di destra di Milano e della Lombardia per propagandare la faccia "buona" del regime sionista.
Sabato 11 siamo stati in piazza per una sobria manifestazione nel corso della quale sono stati letti i nomi dei 322 bambini, tra i due mesi e i tredici anni, uccisi dall'esercito israeliano a Gaza nelle tre settimane tra il 27 dicembre 2008 e il 18 gennaio 2009.Il sindaco, trovatosi involontariamente a dover gestire questa vicenda, ha dichiarato che Milano ospiterà una analoga manifestazione palestinese: sinceramente mi pare un po' poco, sia per l'equidistanza tra aggressore e aggredito, sia per l'evidente sproporzione tra i mezzi che può mettere in campo Israele e quelli di cui può disporre il popolo palestinese.

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