4 dicembre 2020

Senza respiro

Luiz Inácio Lula da Silva 

Nel suo recentissimo libro, Senza respiro, Vittorio Agnoletto mette in luce i guasti della sanità lombarda (e non solo), provocati dalle politiche di privatizzazione della sanità che hanno progressivamente indebolito il sistema pubblico. Questo modello dominante, che ha nel profitto la sua ragion d’essere, deve essere interamente ridiscusso, come scrive nella bella prefazione l'ex presidente brasiliano Lula, di cui riproduciamo alcuni estratti

Rimanere “senza respiro” non è più solo uno dei sintomi del virus che devasta il pianeta, ma è diventato anche una metafora del nostro tempo. La ricerca di soluzioni è globale. Sono ottimista e credo che possiamo recuperare la capacità di respirare, in tutti i sensi, se agiremo in modo coordinato e cooperativo.
Non ci mancano i mezzi. Ma certamente ci mancano la leadership e l’indirizzo politico che ha riscattato l’umanità da altre tragedie della storia. Nulla sarà come prima. Così come non lo è stato dopo le grandi tormente del XX secolo, quali le due Guerre mondiali.
Oggi come ieri, il cammino della “nuova normalità” è lastricato da centinaia di migliaia di morti che potevano essere evitate, da un aggravamento delle diseguaglianze sociali, dei fallimenti, della disoccupazione e dall’aumento della fame e della miseria.
Una catastrofe umanitaria come il Covid-19, in buona parte prevedibile, avrebbe dovuto attivare automaticamente meccanismi di coordinamento e cooperazione globali in difesa della vita di tutti i popoli, senza distinzione.
La solidarietà verso coloro che hanno perso i propri cari avrebbe dovuto materializzarsi in iniziative dirette e finanziarie, tradotte in un fondo per le famiglie più vulnerabili, sull’esempio di ciò che si è fatto e si fa con le istituzioni finanziarie nelle crisi del mercato.
Non è quello che si è visto in questi otto mesi di pandemia. Questo libro-ricerca del medico e compagno Vittorio Agnoletto ci aiuta a smascherare e a capire la realtà complessa e diversificata che ci sfida localmente e ci interpella globalmente. È un contributo importante per capire come hanno funzionato e funzionano nella pratica, non solo in Italia, ma in diversi Paesi, in presenza della pandemia, i sistemi sanitari pubblici, quasi tutti indeboliti da decenni di politiche neoliberiste. […]
Coloro che, come noi, cercano da tempo di costruire un mondo di opportunità uguali per tutti, in cui la vita, i diritti umani e l’ambiente siano valori reali e impossibili da spezzare, hanno di fronte una grande missione.
In ogni angolo del mondo, nonostante l’isolamento, vi è un grido che, credo, sarà sempre più impossibile tacitare, una risposta della società alle suppliche soffocate come quelle di George Floyd, vittima della violenza poliziesca negli Stati Uniti: “Vogliamo respirare, vogliamo respirare, vogliamo respirare...”.
Torneremo a farlo pienamente se sapremo aprire i nostri cuori, le nostre menti e le nostre orecchie, se sapremo riempire i polmoni di solidarietà e aprire la democrazia a nuove forme di partecipazione e azione politica che il secolo XXI esige da noi e rende possibile.

Vittorio Agnoletto, Senza respiro. Un’inchiesta indipendente sulla pandemia in Lombardia, Altreconomia, 240 pagine, 12 euro


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