4 dicembre 2020

Riesplode il conflitto nel Sahara?

Dal Kashmir al Nagorno Karabakh all’Etiopia, esplodono nuovi focolai di guerra. Il rischio oggi è che all'estremità occidentale del deserto del Sahara si riaccenda il conflitto tra gli indipendentisti saharaui e gli occupanti marocchini.
 
 
Negli ultimi giorni di dittatura, la Spagna franchista si ritirò dall’ex colonia saharaui (il Sahara spagnolo), cedendola, con accordi segreti, a Marocco e Mauritania. 
Solo un mese prima, nell’ottobre del 1975, la Corte Internazionale di Giustizia aveva riconosciuto il diritto all’autodeterminazione del popolo saharaui, una sentenza alla quale il Marocco rispose con la Marcia verde, 350.000 uomini in marcia verso il Sahara occidentale. Era il preludio di una guerra senza fine. Mentre l’esercito marocchino assumeva progressivamente il controllo militare del Sahara occidentale, metà della popolazione nativa fuggiva verso l’Algeria.
Il Fronte Polisario, il movimento indipendentista saharaui che già aveva combattuto contro gli spagnoli, nel 1976 dichiarò la nascita della Repubblica democratica araba dei saharaui e organizzò la resistenza. Nel 1979 la Mauritania rinunciò ai territori che le erano stati assegnati, che furono rapidamente occupati dal Marocco. Per contrastare le azioni di guerriglia saharaui, il Marocco iniziò a costruire un muro che oggi è lungo 2720 chilometri. Il muro, uno dei più minati al mondo (con mine antiuomo anche di fabbricazione italiana) separa la piccola porzione di terra saharaui rimasta indipendente dalla zona costiera ricca di fosfati, idrocarburi e acque pescose e dove la popolazione saharaui rimasta è sottoposta a un durissimo regime poliziesco.  
Solo nel 1991, sotto l’egida dell’ONU, fu siglata una tregua, che avrebbe dovuto portare a un referendum sull’autodeterminazione, referendum che di rinvio in rinvio, e ostacolato dal Marocco, non si è mai svolto. Il Marocco pretende che a votare siano anche i suoi concittadini che nel corso degli anni si sono stabiliti nella zona occupata e che sono ormai maggioritari, una richiesta ovviamente non ammissibile per i saharaui. 
Oggi la popolazione complessiva saharaui conta circa 600.000 persone, di cui, secondo le stime dell’ONU, 176.000 vivono nei campi profughi in Algeria.
Negli ultimi mesi le tensioni si sono aggravate, con l’apertura del consolato degli Emirati arabi nel territorio occupato e la rimozione violenta da parte delle truppe marocchine del blocco del valico nevralgico di El Guerguerat operato da alcuni civili saharaui. 
Il rischio concreto ora è che scoppi una nuova guerra.






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