Massimo Bricocoli
Meno di un mese dopo la scomparsa di Franco Calamida, il 10 luglio, si spegneva Antonio Tosi, docente di sociologia urbana al Politenico di Milano, infaticabile sostenitore di una politica dell'abitare rivolta ai ceti più svantaggiati.
Di lui ricordo l'attenzione e la simpatia con cui ha sempre guardato alla cooperativa di cui allora mi occupavo, oggi divenuta una importante realtà dell'housing sociale, con oltre mille alloggi gestiti, risultato reso possibile grazie anche all'impegno di persone come Tosi sul piano scientifico e politico.
Di seguito un ricordo del professor Massimo Bricocoli, direttore del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano
Con profonda tristezza apprendiamo che ieri pomeriggio è mancato Antonio Tosi.
Antonio è stato per molti anni professore di Sociologia Urbana nella scuola di Architettura del Politecnico di Milano e collega del nostro dipartimento. E' stato un riferimento importante per tutti coloro che si sono occupati di analisi delle politiche pubbliche, di welfare abitativo e lotta alla povertà. Il lavoro di Antonio è un riferimento centrale per la ricerca e il dibattito pubblico sui rapporti tra povertà ed esclusione abitativa, sulle politiche abitative sociali, sull’inserimento abitativo degli homeless, degli immigrati, dei rom.
Il suo contributo a livello internazionale è stato tanto più essenziale con riferimento all'Italia e ai paesi del Sud del Europa, dove le problematiche inerenti la questione abitativa sono difficilmente comprensibili ricorrendo agli approcci dominanti negli studi sull'housing di matrice nordeuropea.
Antonio era uno studioso, acuto, lucido e serio. Socialmente responsabile - ante litteram - nella ricerca, ci ha sempre sollecitato a considerare i modi in cui le politiche escludono sistematicamente i soggetti più deboli, a ripensare i modi stessi della ricerca recuperando il rapporto con la critica sociale che è stato all’origine di molta parte delle scienze sociali, a mettere sotto osservazione e in tensione gli ostacoli, i limiti culturali e le preclusioni ideologiche che impediscono forme di innovazione in materia di politiche realmente inclusive.
Antonio era una persona straordinariamente mite e sobria, capace di grande profondità.
Anche per questo ci mancherà molto.
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