4 novembre 2011

Liberiamoci dalla schiavitù

Guido Viale 

Il debito, pretesto per privatizzare il privatizzabile e distruggere i servizi pubblici, deve diventare l'oggetto di un pubblico dibattito che supporti la rivendicazione di non pagarlo o di riconoscerlo solo in parte


[... ] In attesa di un ritorno alla “crescita”, in Italia come in Grecia, e in tutti i paesi sottoposti al ricatto del debito si cerca di “salvare” i conti saccheggiando tutto quello che è saccheggiabile: pensioni, pubblico impiego, livelli salariali, occupazione, pause e ritmi di lavoro, diritti, assistenza sanitaria, scuola, università, ricerca, trasporti pubblici, welfare municipale. Ma soprattutto privatizzando tutto il privatizzabile; e anche quello che privatizzabile non è, perché gli italiani hanno votato perché non lo sia. Ma è proprio lì che ci sono i bocconi più succosi: nei servizi pubblici locali. E i caimani più voraci: la mafia che ha la “liquidità” per comprarli; oggi, e per molti anni a venire, a prezzi di svendita.
[... ] Ma la BCE fa ora pagare alla Grecia, con la distruzione del suo tessuto economico, le spese sostenute con i costi astronomici delle Olimpiadi di Atene e con i giganteschi acquisti di armi, mentre corruzione e evasione fiscale imperversavano. Niente che la BCE non sapesse o non potesse sapere per tempo. 
La situazione italiana non è diversa: anche qui, sotto gli occhi della BCE, le spese militari sono cresciute dell'80 per cento e gli “eventi” - dalle Olimpiadi invernali all'Expò, passando per il G8; ma ce ne sono stati altri mille, promossi, naturalmente, per “rilanciare” lo sviluppo - si sono moltiplicati, divorando i fondi sottratti a scuola, università, ricerca, trasporti, difesa idrogeologica, welfare, ecc. Mentre corruzione e evasione fiscale impazzavano e impazzano, qui come là.
La Grecia, si dice ora, ha truffato la BCE falsando i bilanci (ma la responsabilità è di Goldman&Sachs, all'epoca in cui Mario Draghi, ora governatore della Banca d'Italia e domani Presidente della BCE, ne dirigeva la branca europea). La verità è che l'unico a essere veramente truffato - dal suo Governo, dalla BCE e da Goldman&Sachs - è stato il popolo greco. Come lo è - e continua a esserlo il popolo italiano. Che a differenza della BCE, che sicuramente “sapeva” che si stava imboccando una strada senza ritorno, non ha nessuno strumento per controllare, e nemmeno per sapere, come vengono spesi i fondi del bilancio pubblico e a che cosa sono riconducibili i deficit che, anno dopo anno, hanno concorso a mettere insieme il debito mostruoso di cui adesso vorrebbero renderci schiavi.
Per questo è irrinunciabile la rivendicazione di un auditing pubblico del bilancio: quello che oggi viene rivendicato dai movimenti che riempiono le piazze greche; che tre anni fa è stato promosso dal governo equadoregno di Correa che sulla base delle risultanze si è sbarazzato di metà del suo debito; e che diversi altri governi hanno in programma. Il debito, la sua composizione, la sua origine devono diventare l'oggetto di un pubblico dibattito che supporti la rivendicazione di non pagarlo; o di riconoscerlo solo in parte. [... ] 

(Il Manifesto, 18 ottobre 2011)

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