25 aprile 2023

Libertà per Leonard Peltier

In campagna elettorale Joe Biden aveva promesso una serie di misure di riconciliazione con le popolazioni native, una promessa che aveva fatto ben sperare per la liberazione di Leonard Peltier e altri detenuti politici, ma che a ora non è stata mantenuta


Nel 1975, due anni dopo la lunga battaglia di Wounded Knee, nella riserva indiana di Pine Ridge avviene una sparatoria durante la quale vengono uccisi due agenti dell’FBI. Degli omicidi viene accusato  Leonard Peltier, attivista Lakota, che per questo verrà condannato a due ergastoli.
Non importa che le prove contro di lui siano fasulle e le testimonianze estorte con minacce, come riconosciuto di recente anche da un’ex agente dello stesso FBI. Da 47 anni Peltier rimane in carcere.
Nonostante esistano decisivi elementi a sostegno della sua innocenza, non è mai stata concessa la revisione del processo, né hanno avuto alcun esito le numerose petizioni, gli appelli e le richieste di clemenza rivolti al governo degli Stati Uniti.
Negli ultimi mesi sono però avvenuti dei fatti nuovi che potrebbero contribuire alla liberazione di Leonard Peltier: in primis un pronunciamento della Commissione giuridica ad hoc dell’ONU, che ha riconosciuto gli abusi di cui Peltier è stato vittima; poi una risoluzione unanime del Partito democratico degli Stati Uniti, che ha raggiunto le stesse conclusioni.
Dal carcere in Florida cui è costretto, Peltier scrive un lungo messaggio, nel quale ribadisce che la sua detenzione non è che un esempio del trattamento che il proprio popolo subisce fin dall'arrivo di Cristoforo Colombo. E certo, seppur non con la violenza di ieri, il disprezzo e la mancanza di rispetto verso i popoli nativi continua. Succede anche nel progressista stato di New York, dove gli speculatori immobiliari possono costruire, o addirittura saccheggiare, le tombe dei nativi senza alcuna conseguenza. Vi sono stati numerosi tentativi di modificare la legge che favorisce i detentori dei terreni, ma solo oggi sembra si stia raggiungendo una soluzione. 
È stato invece posto per la quarta volta il veto a una legge che avrebbe concesso il riconoscimento alla tribù Montaukett di Long Island, dichiarata estinta più di un secolo fa da una sentenza che legittimava l'acquisto, da parte dell’uomo d'affari Arthur Benson, delle terre che i Montaukett avevano in affitto perpetuo. Il tribunale riconobbe che la terra era stata acquistata con l’inganno, ma accolse la tesi della difesa di Benson secondo la quale nella tribù vi erano stati diversi matrimoni con afroamericani e questa tesi fu sufficiente per dichiarare i Montaukett estinti, una tesi razzista che lo stato di New York nei fatti ancora oggi avvalora.

Ai numerosi e autorevoli appelli rivolti nel tempo alle autorità statunitensi, si è unita la richiesta di grazia di Amnesty international, che ha lanciato un appello che invitiamo a firmare.
https://www.amnesty.it/appelli/stati-uniti-chiediamo-la-grazia-per-leonard-peltier/


https://www.nytimes.com/2023/03/27/nyregion/kathy-hochul-native-americans-graves.html?
http://www.montaukwarrior.info/?page_id=274 


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