25 aprile 2023

Batterie cinesi

Nel settore delle batterie elettriche, così come nella maggior parte dei settori ad alta tecnologia e in particolare delle energie rinnovabili, la Cina vanta un indiscutibile primato, primato che si consolida grazie a una politica lungimirante che fa perno sulla ricerca. Il caso delle batterie al sodio 


Negli ultimi anni, con l’impennata del mercato delle auto elettriche, è cresciuta esponenzialmente la domanda di batterie, un settore in cui la sola Cina deteneva nel 2022 il 77% della capacità produttiva globale. 
Finora il componente principale delle batterie è il litio, ma in un prossimo futuro questo primato potrà essere scalzato dalle batterie al sodio, una tecnica già nota da decenni ma che oggi la ricerca cinese ha migliorato al punto da superare gran parte delle criticità che la caratterizzavano (ad esempio la corrosione). 
Il litio è abbondante, ma difficile da estrarre e purificare e inoltre, a differenza delle batterie al sodio, quelle al litio richiedono metalli scarsi come il nichel e il cobalto. Il sodio è anch’esso abbondante, ma a differenza del litio è prontamente disponibile e costa infinitamente meno. Nel 2022 il prezzo del litio ha raggiunto gli 80.000 euro a tonnellata, per poi scendere agli attuali 30.000 (dopo l’avvio dello sfruttamento di nuovi giacimenti), mentre il sodio costa circa 300 euro a tonnellata. 
Lo svantaggio delle batterie al sodio è che devono essere più grandi di quelle al litio per mantenere la stessa carica elettrica mentre i vantaggi sono che mantengono quasi tutta la loro carica quando le temperature scendono molto al di sotto dello zero e sono più veloci da ricaricare. Il loro utilizzo più immediatamente promettente è per le reti elettriche ma si stanno già implementando nelle auto in accoppiata con quelle al litio.
Attualmente delle venti fabbriche di batterie al sodio in via di realizzazione, 16 sono in Cina e si stima che fra due anni la Cina avrà quasi il 95% della capacità mondiale di produrre batterie al sodio. 
C’è tuttavia un problema, ed è che le maggiori riserve mondiali di carbonato di sodio sono negli Stati Uniti, su cui la Cina non vuole fare affidamento, preferendo produrlo sinteticamente in impianti chimici alimentati a carbone.
Gli Stati Uniti, che hanno fra le loro priorità l’indipendenza energetica, investiranno nella ricerca sulle batterie al sodio, che ora si sta svolgendo praticamente tutta in Cina?


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