25 febbraio 2022

La soluzione alla crisi nell’Europa dell’Est non può essere militare


Ray Acheson

Per Ray Acheson, attivista della Women’s International League for Peace and Freedom intervistata da Altreconomia, la sicurezza non si impone con le armi, ma al contrario con il disarmo e l’organizzazione di tutti i movimenti per la pace


Intervistata da Francesco Vignarca per Altreconomia, Ray Acheson esprime quanto molti di noi pensano, e cioè che Stati Uniti e Russia “usano entrambi il militarismo, l’aggressione e i legami economici forzati per guidare la loro condotta nelle relazioni internazionali, … ed entrambi si criticano a vicenda per lo stesso tipo di comportamento: la Russia critica l’imperialismo statunitense, eppure invade e occupa i suoi vicini. Gli Stati Uniti criticano la Russia come un’autocrazia, ma negli ultimi decenni hanno rovesciato governi democraticamente eletti se solo minacciavano gli interessi degli Stati Uniti”.
In questo confronto è evidente che l’Ucraina non è che una pedina, ma questo braccio di ferro avviene fra due potenze nucleari. 
Le maggiori potenze nucleari hanno concordato che una guerra nucleare non debba mai avvenire, eppure, ci ricorda Acheson, “ognuno di questi Paesi ha investito miliardi nella modernizzazione e nell’espansione dei propri arsenali nucleari, preparandosi non al disarmo ma all’Armageddon nucleare”.
Vi sono migliaia di armi nucleari, ma ne basta una per “bruciare città, decimare piante e animali, e scatenare un veleno radioattivo che dura per generazioni”.
In conclusione della sua intervista Acheson accusa: “Tutte le parti coinvolte hanno contribuito attivamente a questa situazione: sostenere che una parte o l’altra sia stata provocata serve solo a nascondere la realtà che ognuno dei Paesi coinvolti ha costruito insieme, deliberatamente, un ordine mondiale militarizzato e capitalista che serve esclusivamente gli interessi dei profittatori di guerra e delle élite politiche ed economiche. Quello che sta succedendo in questo momento in Ucraina è più grande dell’Ucraina.” 

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