23 febbraio 2012

Brutte notizie dal Portogallo: con le ricette della troika il debito cresce

Al contrario della Grecia, il Portogallo ha fatto tutto quello che l'Unione europea e il FMI gli hanno chiesto: tagli alla spesa pubblica, licenziamenti, tagli ai servizi, più tasse, riduzione delle pensioni


Il deficit dello Stato si è ridotto di oltre un terzo (dal 9,1 al 5,6%), e il Portogallo viene considerato il "paziente europeo modello". Il risultato? Il rapporto tra debito e PIL, che era del 107% quando il paese ha ricevuto l'“aiuto” europeo, è salito al 118%, e non tanto perché sia aumentato il debito, ma perché, proprio come conseguenza delle misure adottate, si è ridotto il PIL.
Questa è l'esperienza sofferta dai paesi dell'America latina negli anni '80, quando le drastiche misure di austerità imposte dal FMI hanno ovunque frenato la crescita e quindi la capacità di quei paesi di pagare il debito.
E questo è il destino che minaccia l'Italia e la Spagna (per la Grecia è già in atto), come da tempo spiegano tutti gli economisti, incontrando però l'ostinata opposizione delle banche e dei governi.
 

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