8 novembre 2023

Un genocidio da manuale

Craig Mokhiber

Pubblichiamo la prima parte della lettera con cui il direttore dell’Ufficio di New York dell’Alto commissariato dei diritti umani dell’ONU ha rassegnato le sue dimissioni con un duro atto d’accusa verso la debolezza delle Nazioni Unite di fronte ai crimini israeliani


Caro Alto Commissario,
Questa sarà la mia ultima comunicazione ufficiale a voi in qualità di Direttore dell’Ufficio di New York dell’Alto Consiglio per i Diritti Umani. Scrivo in un momento di grande angoscia per il mondo, anche per molti nostri colleghi. Ancora una volta, stiamo assistendo a un genocidio che si svolge davanti ai nostri occhi e l’Organizzazione che serviamo sembra impotente a fermarlo. Come persona che ha indagato sui diritti umani in Palestina dagli anni ’80, ha vissuto a Gaza come consulente per i diritti umani delle Nazioni Unite negli anni ’90 e ha svolto diverse missioni sui diritti umani nel paese prima e dopo, questo è profondamente personale per me.
Ho anche lavorato in queste sale ai genocidi contro i tutsi, i musulmani bosniaci, gli yazidi e i Rohingya. In ogni caso, quando la polvere si è depositata sugli orrori perpetrati contro popolazioni civili indifese, è diventato dolorosamente chiaro che avevamo fallito nel nostro dovere di soddisfare gli imperativi di prevenzione delle atrocità di massa, di protezione dei vulnerabili e di responsabilità per i colpevoli. E così è stato con le ondate successive di omicidi e persecuzioni contro i palestinesi durante tutta la vita delle Nazioni Unite.
Alto Commissario, stiamo fallendo ancora.
Come avvocato per i diritti umani con più di tre decenni di esperienza nel settore, so bene che il concetto di genocidio è stato spesso oggetto di abusi politici. Ma l’attuale massacro del popolo palestinese, radicato in un’ideologia coloniale etno-nazionalista, in continuazione di decenni di persecuzioni ed epurazioni sistematiche, basate interamente sul loro status di arabi, e accoppiate con esplicite dichiarazioni di intenti da parte dei leader del governo e dell’esercito israeliani non lasciano spazio a dubbi o dibattiti. A Gaza, case civili, scuole, chiese, moschee e istituzioni mediche vengono attaccate arbitrariamente mentre migliaia di civili vengono massacrati. In Cisgiordania, inclusa Gerusalemme occupata, le case vengono sequestrate e riassegnate in base esclusivamente alla razza, e i violenti pogrom dei coloni sono accompagnati da unità militari israeliane. In tutto il paese regna l’apartheid.
Questo è un caso di genocidio da manuale. Il progetto coloniale europeo, etno-nazionalista e di insediamento in Palestina è entrato nella sua fase finale, verso la rapida distruzione degli ultimi resti della vita indigena palestinese in Palestina. Inoltre, i governi degli Stati Uniti, del Regno Unito e di gran parte dell’Europa sono totalmente complici del terribile assalto. Non solo questi governi si rifiutano di rispettare gli obblighi derivanti dai trattati “per garantire il rispetto” delle Convenzioni di Ginevra, ma di fatto stanno armando attivamente l’assalto, fornendo supporto economico e di intelligence e fornendo copertura politica e diplomatica alle atrocità di Israele.

Qui la lettera completa

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