8 novembre 2023

Einstein contro Begin

In una lettera al New York Times pubblicata il 4 dicembre 1948, alcuni intellettuali ebrei, fra i quali Hannah Arendt e Albert Einstein, contestano la visita a New York di Menachem Begin, primo ministro israeliano dal 1977 al 1983


Ai redattori del New York Times:
Tra i fenomeni politici più inquietanti dei nostri tempi c’è l’emergere nel neonato Stato di Israele del “Partito della Libertà” (Tnuat Haherut), un partito politico strettamente simile per organizzazione, metodi, filosofia politica e fascino sociale al partito nazista e ai partiti fascisti. È stato formato dall’appartenenza e dal seguito dell’ex Irgun Zvai Leumi, un’organizzazione terroristica, di destra e sciovinista in Palestina.
L’attuale visita di Menachem Begin, leader di questo partito, negli Stati Uniti è ovviamente calcolata per dare l’impressione del sostegno americano al suo partito nelle prossime elezioni israeliane e per cementare i legami politici con gli elementi sionisti conservatori negli Stati Uniti. Diversi americani di fama nazionale hanno prestato il loro nome per accogliere la sua visita. È inconcepibile che coloro che si oppongono al fascismo in tutto il mondo, se correttamente informati sui trascorsi politici e sulle prospettive di Begin, possano aggiungere i loro nomi e il loro sostegno al movimento che rappresenta.
Prima che si verifichino danni irreparabili attraverso contributi finanziari, manifestazioni pubbliche a favore di Begin e la creazione in Palestina dell’impressione che un ampio segmento dell’America sostenga gli elementi fascisti in Israele, il pubblico americano deve essere informato sulla storia e sugli obiettivi del signor Begin e il suo movimento.
Le pubbliche confessioni del partito di Begin non forniscono alcuna indicazione sul suo vero carattere. Oggi parlano di libertà, democrazia e antimperialismo, mentre fino a poco tempo fa predicavano apertamente la dottrina dello Stato fascista. È nelle sue azioni che il partito terrorista tradisce il suo vero carattere; dalle sue azioni passate possiamo giudicare cosa ci si può aspettare che faccia in futuro.
Attacco al villaggio arabo
Un esempio scioccante è stato il loro comportamento nel villaggio arabo di Deir Yassin. Questo villaggio, lontano dalle strade principali e circondato da terre ebraiche, non aveva preso parte alla guerra e aveva persino respinto le bande arabe che volevano utilizzare il villaggio come base. Il 9 aprile, bande terroristiche hanno attaccato questo pacifico villaggio, che non era un obiettivo militare nei combattimenti, uccidendo la maggior parte dei suoi abitanti, 240 uomini, donne e bambini, e tenendo in vita alcuni di loro per sfilare come prigionieri attraverso le strade di Gerusalemme. La maggior parte della comunità ebraica rimase inorridita dall’atto e l’Agenzia ebraica inviò un telegramma di scuse al re Abdullah della Trans-Giordania. Ma i terroristi, lungi dal vergognarsi del loro atto, erano orgogliosi di questo massacro, lo pubblicizzarono ampiamente e invitarono tutti i corrispondenti esteri presenti nel paese a vedere i cadaveri ammucchiati e lo scempio generale a Deir Yassin.
L’incidente di Deir Yassin esemplifica il carattere e le azioni del Partito della Libertà.
All’interno della comunità ebraica hanno predicato una mescolanza di ultranazionalismo, misticismo religioso e superiorità razziale. Come altri partiti fascisti, sono stati utilizzati per reprimere gli scioperi e hanno insistito per la distruzione dei sindacati liberi. Al loro posto hanno proposto sindacati aziendali sul modello fascista italiano.
Durante gli ultimi anni di sporadiche violenze anti-britanniche, i gruppi IZL e Stern inaugurarono un regno di terrore nella comunità ebraica palestinese. Gli insegnanti sono stati picchiati per aver parlato contro di loro, gli adulti sono stati fucilati perché non permettevano ai loro figli di unirsi a loro. Con metodi da gangster, percosse, sfondamento di finestre e rapine su vasta scala, i terroristi hanno intimidito la popolazione e hanno preteso un pesante tributo.
I sostenitori del Partito della Libertà non hanno avuto alcun ruolo nei risultati costruttivi ottenuti in Palestina. Non hanno rivendicato alcuna terra, non hanno costruito insediamenti e hanno solo sminuito l’attività di difesa ebraica. I loro sforzi di immigrazione, molto pubblicizzati, erano minimi e dedicati principalmente a portare con sé compatrioti fascisti.
Discrepanze viste
Le discrepanze tra le audaci affermazioni avanzate ora da Begin e dal suo partito e il loro passato in Palestina non portano l’impronta di alcun partito politico ordinario. Questo è il marchio inconfondibile di un partito fascista per il quale il terrorismo (contro ebrei, arabi e britannici) e la falsa dichiarazione sono mezzi, e uno “Stato leader” è l’obiettivo.
Alla luce delle considerazioni che precedono, è imperativo che la verità sul signor Begin e sul suo movimento sia resa nota in questo paese. È tanto più tragico che i vertici del sionismo americano si siano rifiutati di fare una campagna contro gli sforzi di Begin, o anche solo di esporre ai propri elettori i pericoli per Israele derivanti dal sostegno a Begin.
I sottoscritti utilizzano quindi questo mezzo per presentare pubblicamente alcuni fatti salienti riguardanti Begin e il suo partito; e di esortare tutti gli interessati a non sostenere quest’ultima manifestazione del fascismo.

ISIDORE ABRAMOWITZ, HANNAH ARENDT, ABRAHAM BRICK, RABBI JESSURUN CARDOZO, ALBERT EINSTEIN, HERMAN EISEN, MD, HAYIM FINEMAN, M. GALLEN, MD, HH HARRIS, ZELIG S. HARRIS, SIDNEY HOOK, FRED KARUSH, BRURIA KAUFMAN, IRMA L. LINDHEIM, NACHMAN MAISEL, SEYMOUR MELMAN, MYER D. MENDELSON, MD, HARRY M. OSLINSKY, SAMUEL PITLICK, FRITZ ROHRLICH, LOUIS P. ROCKER, RUTH SAGIS, ITZHAK SANKOWSKY, IJ SHOENBERG, SAMUEL SHUMAN, M. SINGER, IRMA WOLFE, STEFANO LUPO.

New York, 2 dicembre 1948

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