3 marzo 2017

Otto marzo

Il riconoscimento dei diritti delle donne si impone con la Rivoluzione francese, ma è soprattutto all'inizio del XX secolo che il movimento delle donne si diffonde, rivendicando diritti sociali, economici e politici


Il prossimo 8 marzo saranno trascorsi esattamente cento anni da quel giorno del 1917 quando un'imponente manifestazione di donne invase le strade di San Pietroburgo, allora la capitale della Russia, chiedendo la fine della guerra e segnando l'inizio della prima fase della rivoluzione russa (la “rivoluzione di febbraio” secondo il calendario giuliano ancora in vigore in Russia sino alla rivoluzione).
Anche se l'8 marzo, anniversario dell'inizio di un durissimo sciopero delle operaie tessili newyorkesi, era già stato proclamato "giornata internazionale dell'operaia" dalla seconda conferenza internazionale delle donne socialiste, riunita a Copenhagen nell'ottobre del 1910, le manifestazioni che ebbero luogo negli anni successivi in diverse città europee e degli Stati Uniti si svolsero spesso in giorni diversi dall'8 marzo. Solo la grande eco della manifestazione di S. Pietroburgo portò, nel primo dopoguerra, a unificare in quel giorno tutte le manifestazioni di lotta in difesa dei diritti delle donne.
A oltre un secolo di distanza molte cose sono cambiate (non ovunque: l'incendio che nel 1911 causò la morte di 146 operaie dell'azienda tessile Triangle Shirt Waist di New York rimaste chiuse a chiave nei reparti mentre padroni e dirigenti si mettevano in salvo, si è ripetuto quattro anni fa, quasi identico ma con un numero molto maggiore di vittime, a Dacca, nel Bangladesh). La giornata di lotta è diventata, in parte, giorno di festa. Le rivendicazioni sono cambiate, l'accento, dai diritti sociali e politici, si è spostato sui diritti civili. Ma non è tramontato lo spirito che cento anni fa ha animato le donne che a S. Pietroburgo come a New York, a Parigi come a Berlino, sono scese in piazza per chiedere pace e diritti.
In questa occasione desidero ringraziare le mie lettrici, che sono spesso anche mie corrispondenti, per la loro fedeltà, per la loro attenzione, per i loro incoraggiamenti.
A tutte, buon otto marzo!

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