22 agosto 2023

Limiti al contante: la scelta indiana

Fra le prime iniziative dell'attuale governo c'è stata la proposta di alzare a cinquemila euro il limite giornaliero di utilizzo del contante. Nel 2011 era stato abbassato a mille, poi rialzato a tremila per poi scendere nuovamente a duemila. E se imparassimo dall'India?


Nel 2016 l’India fece una scelta dirompente, decidendo di “demonetizzare” il sistema di pagamento. In poco più di un mese furono tolte dal mercato le banconote di taglio maggiore, corrispondenti a oltre l’80% del contante in circolazione. 
L’obiettivo della misura era di contrastare l’ampia economia sommersa nel paese, dove la quasi totalità delle transazioni era effettuata in contanti, e di favorire i sistemi di pagamento digitali tramite un avanzato sistema di riconoscimento biometrico.   
Inizialmente il provvedimento provocò un grande malcontento e costrinse alla chiusura molte piccole attività, ma oggi il sistema sembra funzionare: è utilizzato da quasi 300 milioni di individui e 50 milioni di commercianti.
Certo non sono svanite le preoccupazioni riguardanti la privacy e il vincolo di dipendenza dagli istituti bancari (ricordate il prelievo forzoso dai conti correnti del governo Amato?), ma questo non sembra turbare più di tanto gli indiani, che effettuano pagamenti digitali anche solo per pochi centesimi, con soddisfazione anche dei mendicanti, che espongono il loro QR code per raccogliere l’elemosina e che pare abbiano con questo sistema aumentato le loro entrate.

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