12 novembre 2010

Spesa sociale: una testimonianza drammatica

Silvana Cesani

L'assessore ai servizi sociali del Comune di Lodi, Silvana Cesani, rendendo pubblica la sua decisione di aderire allo sciopero della fame contro i tsgli alla spesa sociale, fornisce dei dati drammatici sull'entità dei tagli.




Ho ricevuto questo messaggio dell'assessore ai servizi sociali del Comune di Lodi, Silvana Cesani, che mi sembra debba essere conosciuto, perché i dati che riporta riguardano tutti.

In questi giorni ho deciso di aderire allo sciopero della fame. Il perché è semplice: è ben evidente che la crisi economica sta portando ad un progressivo impoverimento un grande numero di persone e di famiglie.
Dal mio osservatorio ho la consapevolezza che tale situazione sia destinata ad aggravarsi, soprattutto in relazione ai tagli previsti dalla manovra finanziaria nei trasferimenti agli Enti Locali.
A questi si aggiungono, drammaticamente, i tagli al settore delle politiche sociali e della non autosufficienza che sono attualmente in discussione in Parlamento.
Parliamo di tagli importanti:
                                                                        2008                    2011
- Fondo Nazionale Politiche Sociali           929 milioni        75 milioni
- Fondo per le Politiche della Famiglia     346 milioni         52 milioni
- Fondo per le Politiche Giovanili             137 milioni         32 milioni
- Fondo per l'inclusione degli Immigrati   100 milioni              zero
- Fondo per la non Autosufficienza           300 milioni              zero
- Fondo Affitti                                            205 milioni        33 milioni
e così per altri fondi (infanzia, pari opportunità ecc)
Con questo quadro di riferimento è chiaro che non solo le persone e le famiglie si troveranno ad affrontare una situazione drammatica, ma vedo il rischio di implosione del sistema di protezione sociale che è stato messo in piedi. Questo sistema integrato, pubblico - privato sociale, che pur con difficoltà abbiamo cercato di avviare nel nostro territorio. Azione, questa, certamente non ancora compiuta ma che ha permesso di riconoscerci reciprocamente e di stare dentro a un percorso che vede una serie di risposte date ai bisogni sociali locali.
Dentro a questa situazione sento tutta la responsabilità del ruolo che ricopro e penso che sia necessario non tacere.
Per questo ho aderito allo sciopero della fame, atto puramente simbolico per la portata della situazione, ma penso e spero che i gesti possano ancora avere un significato.
Con cordialità


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